giovedì 13 dicembre 2012

Love Flavored Escalator


Anche io non sono del tutto dentro ai criteri della scala mobile, almeno non di quella promulgata dalla nostra società.
Ma ho una mia versione specifica di scala mobile, chiamiamola la Love Flavored Escalator.

L' iter, per me, è più o meno questo:

> Parlare 

Piacersi 
> Uscire insieme (pubblicamente e ufficialmente) 
> Fare Sesso (prima o dopo aver dormito insieme) 
> Volersi Bene 
> Avere cura l' uno dell' altro 
> Amarsi 
>Costruire qualcosa insieme
> Vivere insieme 
> Diventare una famiglia 
> invecchiare insieme.

E con "insieme" io intendo "TUTTI insieme" come rete poli, non insieme come coppia. 

Quindi, da qualche parte tra "Parlare" e "Fare sesso" , ci infilo anche "Conoscere gli altri miei partner" . Tiè!

Queste sono tutte condizioni necessarie a non farmi cadere le palle, in un rapporto.


Nel mio linguaggio "farmi cadere le palle" equivale a una graduale perdita di interesse e di iniziativa da parte mia, fino alla mia rinuncia a costruire o mandare avanti un rapporto.

Finora la perdita di interesse è sempre stata più o meno reciproca, perché le scale mobili funzionano così: se c'è qualcosa che per te è necessario e per gli altri no, anche loro iniziano a sentirsi scomodi in un ruolo che non hanno scelto per sé stessi.
Alcuni esempi: ovviamente una persona che vuole solo un rapporto di sesso senza amore mi considererà peggio di una piattola, e sarà ben felice di disfarsi di me alla prima occasione, così come qualcuno che non vuole rapportarsi con gli altri miei partner prima o poi sarà stanco di vederseli rifilare, o dovrà fare i conti con il fatto che potrebbero doversi comunque incontrare, in caso io finissi in ospedale. E se il tipo di relazione che voglio non fa per loro, prima o poi si tireranno indietro.
Può anche capitare che mi allontani perché inizio a cercare altrove quello che l'altro non mi dà, mentre questo invece si innamora, e che il mio allontanamento causi sofferenza o incazzature.

Con T ho iniziato a sentirlo meno e a volerlo meno spesso intorno perché si lamentava sempre di casa mia, del cibo, della connessione lenta, del fatto che gli mancava casa.

Invece di cercare dei partner con una connessione più veloce e una casa più bella, si è aggrappato a me, diventando gelosissimo di chiunque mi si avvicinasse, fissandosi su cose come l'aspetto fisico degli altri, o la loro capacità di farmi godere o ridere di più o di meno, senza mai realizzare che ad allontanarmi da lui non era ciò che ricevevo dagli altri, ma il male che mi facevano le sue lamentele e le sue critiche a ciclo continuo, o il suo guardarmi dall'alto in basso.
Dopo aver capito che vivere con lui era pesantissimo, ho cercato di fare retromarcia e di limitare la durata delle sue visite, e ho cercato di ridimensionare il rapporto, di fermare la scala mobile. Ma ormai era già tardi. E le cose sono andate lentamente a puttane.

Non credo di essere in grado di scendere dalla scala mobile, e non so quanto sarebbe sano saltare a piè pari alcuni gradini. Quindi quando incontro qualcuno a cui tengo che non ha in mente il mio stesso identico percorso, provo molta paura, perché temo che prima o poi uno di noi dovrà saltare giù e andare per la sua strada.

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